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Giannina – Volontaria a Pierabech – Italia

PIERABECH, PICCOLO FOCOLARE DOMESTICO.

Dopo tanti anni, quest’anno sono ritornata a Pierabech.

Quest’anno, dopo 7/8 anni di assenza per motivi di lavoro ho accettato di dare il mio contributo per   una settimana di lavoro come cuoca , in quel “albergo a cinque stelle “ quale è la casa vacanze salesiana della “Viarte” di S. Maria la Longa .

Lo staff operativo in cucina era così composto: Gabriella e suo marito Renato, mio marito Lorenzo ed io, tutti già esperti del posto.

Ognuno di noi si dava da fare in quello che meglio gli riusciva, comunque in tutti i modi. Renato e Lorenzo oltre al lavoro in cucina, avevano sempre qualche lavoro o riparazione da fare, in più erano sempre a disposizione di GiPi per assolvere qualsiasi suo bisogno o desiderio.

Gabriella ed io, sempre segregate ai fornelli in cucina , ma fra noi quattro si è subito stabilito un bel rapporto, così tutta la fatica è stata minore.

Certo, preparare colazione, pranzo, merenda e cena, per 65 persone non è facile, ti prendeva tante ore al giorno e anche tanta fatica , la giornata era lunga, dalle 6.30 del mattino alle 9.30 la sera, ma eravamo felici soprattutto quando dopo aver distribuito il pasto, i pentoloni ritornavano indietro vuoti; era una gioia, perché voleva dire che i ragazzi avevano apprezzato quello che era stato preparato.

Quella settimana trascorsa lì, dal 20 al 27 luglio, il tempo non è stato bello, come tutta la stagione del resto, pioveva spesso e c’erano degli sbalzi di temperatura enormi, tanto da far indisporre più di qualcuno fra ragazzi ed animatori.

Così ché venivano spesso in cucina a chiede di preparare un tè, una limonata o altro per l’ammalato di turno…

Allora gli indisposti avevano il privilegio di entrare in cucina a scaldarsi mentre prendevano la bevanda calda …, le nostre coccole e le nostre attenzioni, il più delle volte era una medicina molto efficace.

Un giorno ne avevamo addirittura quattro, sembrava un piccolo ospedale da campo.

La cucina di Pierabech, è sempre un posto ricercato da tutti i partecipanti ai campi scuola, perché varcare quella porta, vuol dire sentirsi un po’ in famiglia, e Pierabech è “Famiglia“, e per chi ci lavora dentro è un momento di scambio di notizie, di svago, a volte anche di disturbo, nei momenti di maggior lavoro, come succede in tutte le famiglie.

Le visite cominciavano alle 7.30 del mattino, quando tutti assonnati arrivavano gli animatori e i salesiani, e subito ti trovi la cucina invasa da 10/15 persone, a prendere il caffè, e tra uno sbadiglio ed una battuta danno inizio alla loro giornata di impegno verso i ragazzi, sono veramente bravi questi animatori nel rendersi disponibili verso questi ragazzini, di solo qualche anno in meno rispetto a loro.

Un visitatore abituale po , è il nostro forte, fortissimo GiPi . Lui entra fa il suo giro, si informa su cose c’è in pentola, qualche volta assaggia e fa il suo commento, viene a prendersi il caffè, viene a scaricare qualche pensiero, viene a chiedere di essere portato a Forni per le sue commission , anche lui si sente in famiglia . Così, trascorsa un settimana, ti accorgi che tutta la tua fatica e tutte le energie che hai speso per la buona riuscita del campo, non sono niente in confronto a tutto quello che tu hai ricevuto.

Il calore umano, il sorrisi dei ragazzi felici, mentre si vedono arrivare in tavola, la pizza o il pane fatto in casa, oppure un dolce, o ti fanno i complimenti per un piatto che a loro è piaciuto particolarmente, i loro saluti, perfino i loro brontolii, ti ricompensano nella misura maggiore di quanto tu stesso hai dato.

Chiederei, a tutti i genitori di non far mancare una esperienza come quella dei campi scuola, ai loro figli, perché è un momento di vita che aiuta a crescere un ragazzo, impara a condividere, ad accettare quello che gli sta accanto con i suoi pregi e difetti, impara a mettere da parte il suo egoismo ed a rendersi lui stesso attento e disponibile verso gli altri .

Così l’esperienza di Pierabech dovrebbe protrarsi tutto l’anno, sempre.

Questo è Pierabech: un piccolo FOCOLARE DOMESTICO, dove si costruiscono GRANDI COSE, nel nome di quel Padre che tanto ci ama…

Giannina

estate, 2014

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